
”In Puglia la cucina è uno stato d’animo”
Cucinare i piatti della tradizione è un gesto d’amore e di cultura perchè riproponi pasti semplici e sani trasferendo in un piatto abitudini ed antichi saperi che appartengono al passato. Il ricordo dei nonni e delle giornate trascorse in famiglia tutti insieme per nutrire corpo e cuore. E’ il mio modo di essere grata, grata di aver respirato, assaporato, vissuto affetti, cibo sano, tradizioni e amore per la cucina.
Nella mia famiglia abbiamo tutti un grande amore per la cucina, dalle mie nonne Maria e Annetta, a mia mamma, mio padre, le mie sorelle e anche mia figlia Cristel e sono particolarmente felice di questo. L’ho sempre coinvolta raccontandole il cibo da più punti di vista, tanto da farglielo amare. E’ diventata consapevole e allo stesso tempo “una buona forchetta”. Non ho certezza di cosa sceglierà da grande, ma so di averla nutrita dacchè era nella mia pancia, con amore e cibo biologico. E’ cresciuta visitando masserie, aziende bio, correndo nel mio negozio biologico (che ho tenuto per circa 10 anni), e adesso nel mio studio di Naturopata e nella mia cucina di foodblogger amante del cibo biologico e delle tradizioni.
Quella di oggi è una ricetta che preparava spesso mia nonna Maria per mio nonno Mimino in questo periodo dell’anno ovviamente con fave, cipolle e menta del suo orto. Sveglia alle 4, direzione campi.
Ore 8:
- raccolto terminato
- pranzo pronto
- rientro in città per distribuzione prodotti del giorno
Quando hai vissuto in questo modo, scegliere il biologico è un’esigenza perchè conosci il valore del lavoro in campagna, della qualità del cibo, e l’agricoltura come fonte di sostentamento dell’uomo grazie alla quale diverse famiglie hanno sviluppato la loro vita e quella dei loro figli.
BioRicetta
La ricetta di oggi è semplicissima, basta sbucciare le fave, lavarle (ricordiamo che una volta pulite vanno consumate subito altrimenti si macchiano) e metterle in una pentola insieme a due scalogni, menta e prezzemolo sminuzzato, un pizzico di sale, due tazzine di acqua e peperoncino a piacere. Copriamo con un coperchio. Le fave devono cuocersi circa mezz’ora fino a quando non si sarà arricciata la buccia (assaggiandole le troveremo ammorbidite) e avranno mantenuto la giusta umidità (se necessario aggiungiamo un’altra tazzina di acqua e aggiustiamo di sale). Si possono consumare sia calde che fredde condite con un filo di olio evo e foglie di menta fresca.
E voi le avete mai provate?
Sono stata in Puglia, mi piace molto la sua cucina
Hai ragione, è deliziosa!