Storia
I carciofi (Cynaria scolymus) erano molto noti già presso i Greci che chiamavano kinara e i Romani che invece li chiamavano cynara. Il nome attuale dei carciofi deriva invece dall’arabo al kharshuf, ovvero “protettori del fegato”, aiutano infatti a eliminare le tossine e favoriscono la diuresi.
Stagionalità
Febbraio, Marzo, Aprile e Maggio
Curiosità
L’Italia è il maggior produttore di carciofi a livello mondiale.
Proprietà e benefici dei carciofi
I carciofi sono una fonte preziosa di potassio (utile per regolare la pressione sanguigna, combattere la ritenzione idrica e la stanchezza muscolare) e sali di ferro. Contengono un principio attivo, la cinarina, che favorisce la diuresi e la secrezione biliare. Di solito se ne mangiano il fiore e le brattee, dopo aver eliminato quelle esterne, più dure.
Protettori indiscussi del fegato, i carciofi provocano un aumento del flusso biliare e sono molto indicati nella dieta dei diabetici. L’infuso con le foglie di carciofo, cui possono essere associate altre erbe, è davvero miracoloso dal punto di vista della stimolazione della diuresi ed eliminazione delle tossine: il sapore è molto amaro, ma il beneficio è assicurato. I carciofi sono anche tra gli alimenti con il più alto contenuto di fibre, utili quindi per la regolarità intestinale.
Il carciofo è un alimento che ha effetto positivo anche sul sistema cardiocircolatorio, in quanto si tratta di un alimento ipocolesterolemizzante. Prima di acquistarlo verificate che sia sodo e senza macchie. Per riconoscerne la freschezza afferratelo con indice e pollice premendo: se i carciofi oppongono resistenza e non si appiattiscono, la freschezza è garantita.
Il fegato è la ghiandola più voluminosa del corpo umano, a secrezione endocrina ed esocrina, localizzata al di sotto del diaframma, tra il colon e lo stomaco. Rappresenta il principale filtro di depurazione dell’organismo in quanto ricevendo il sangue, ricco di principi nutritivi, gioca un ruolo fondamentale nella demolizione delle sostanze nutritive immesse con l’alimentazione.
Carciofo, Tarassaco e Cardo Mariano attivano il fegato, organo deputato al drenaggio tossinico derivato dalle tossine endogene (di produzione interna) e esogene, provenienti dall’esterno (farmaci, tossine ambientali, additivi alimentari, pesticidi…).
Utilizzi
Un ottimo modo per consumare i carciofi crudi è quello di condirli con olio, limone, sale, pepe, prezzemolo e aglio. Se volete preparare questa gustosa insalata ricordate che la parte interna del carciofo, una volta tagliata e a contatto con l’aria, si ossida immediatamente assumendo un colore scuro poco piacevole. Per evitarlo, ogni volta che ne tagliate uno spicco, mettetelo a bagno nel succo di limone.
Il gambo può essere consumato crudo o cotto insieme alle minestre.
L’acqua di cottura del carciofo, ricca di sali minerali, può essere utilizzata per altre minestre.
Il carciofo romanesco é più tondo, ha meno spine, ideale per essere preparato ripieno.
Il cardo (Cynara cardunculus altilis) o carciofo selvatico è un ortaggio invernale di forma simile al sedano, ma appartenente alla famiglia dei carciofi. Anche il suo sapore è simile a quello del carciofo, caratteristico e amarognolo, con un retrogusto che ricorda il sedano. Il cardo ha pochissime calorie, in compenso richiede parecchio tempo sia per essere pulito che per essere cotto.
Calorie e valori nutrizionali dei carciofi
100 g di carciofi contengono 22 kcal / 92 kj.
Per ogni 100 g di questo prodotto abbiamo:
- Acqua 91,3 g
- Carboidrati 2,5 g
- Zuccheri 1,9 g
- Proteine 2,7 g
- Grassi 0,2 g
- Colesterolo 0 g
- Fibra totale 5,5 g
- Sodio 133 mg
- Potassio 376 mg
- Ferro 1 mg
- Calcio 86 mg
- Fosforo 67 mg
- Magnesio45 mg
- Zinco 0,95 mg
- Rame 0,24 mg
- Vitamina B1 0,06 mg
- Vitamina B2 0,10 mg
- Vitamina B 3 0,50 mg
- Vitamina A r18 µg
- Vitamina C 12 mg