Le piante medicinali: potenziali “interferenti metabolici” in caso di SM
La sindrome metabolica (SM) termine molto utilizzato oggi sia nella ricerca che nella pratica clinica, è definita come una configurazione biologica in cui un mosaico di fattori di rischio metabolici e non, indotti dalla insulino-resistenza, siano presenti nello stesso individuo, ed è identificata come obiettivo di intervento nell’ambito della prevenzione delle malattia cardiovascolare.
Criteri diagnostici della sindrome metabolica proposti dall’Adult Treatment Panel (ATP III) del National Cholesterol Education Program (NCEP)
- Obesità viscerale (circonferenza vita > 102 cm nell’uomo o > 88 cm nella donna)
- Trigliceridi uguale o maggiore di 150 mg/dl
- HDL < 40 mg/dl nell’uomo o < 50 mg nella donna
- Ipertensione arteriosa uguale o maggiore di 130/85 mmHg)
- Glicemia a digiuno > 110 mg/dl ma < 126 mg/dl oppure test da carico al glucosio patologico.
I rischi
Il significato clinico della sindrome metabolica acquista particolare rilevanza quando si considera che l’insieme dei disturbi metabolici tipici di tale sindrome sembra giocare un ruolo essenziale nella genesi della malattia cardiovascolare e del diabete mellito di tipo 2. In pazienti affetti da sindrome metabolica, non solo vi è un’elevata incidenza di sviluppare tali patologie, ma anche un’elevata mortalità per cardiopatia ischemica. Molte componenti della sindrome sono noti fattori di rischio cardiovascolare, tra cui l’ipertensione arteriosa, l’ipertrigliceridemia, bassi livelli di HDL-colesterolo, elevati livelli di LDL-colesterolo. La richiesta di approcci meno invasivi e la disponibilità in natura di estratti vegetali dalle proprietà modulanti la glicemia e/o la lipidemia ha spinto i ricercatori all’approfondimento e alla messa a punto di sinergie da impiegare in questa particolare condizione clinica.
Le sostanze vegetali
Tra le piante medicinali maggiormente utilizzate dai terapeuti esperti in medicina integrata in caso di sindrome metabolica, possiamo annoverare: il Makino, la Gymnema e la Mordica. Caratteristica comune di queste piante è la presenza di una particolare classe di sostanze: le saponine, molecole vegetali che intervengono nella regolazione del metabolismo glucidico e lipidico (Elekofehinti et al.,2014)
In diversi studi preclinici inoltre viene dimostrata l’attività ipoglicemizzante delle saponine, e l’efficacia nel ridurre le complicanze associate alla nefropatia diabetica. (Elekofehinti et al,2014). Riguardo al meccanismo d’azione, è stata presa in considerazione l’ipotesi che le saponine potessero influenzare il metabolismo epatico legandosi ai recettori della famiglia PPAR. La risposta si innesca tramite il catabolismo dei lipidi quando in una cellula o in un organismo aumenta la richiesta di energia, per esempio nell’intervallo tra i pasti, o in condizioni di digiuno. (Michalik 2006).
Modalità d’azione dei recettori PPAR
I PPAR sono fattori di trascrizione che, quando si legano ai loro specifici ligandi (L), formano eterodimeri con il recettore nucleare RXR. Il dimero si lega a regioni specifiche di DNA, dette elementi di risposta, stimolando la trascrizione dei geni di quelle regioni. (O’Sullivan 2007) L’aumento dell’ossidazione degli acidi grassi porta un abbassamento dei livelli di trigliceridi circolanti, una diminuzione di steatosi epatica ed alla riduzione dell’adiposità migliorando in questo modo la sensibilità insulinica. (Michalik et al., 2006) L’azione del PPARγ sugli adipociti mantiene le cellule del tessuto adiposo pronte a sintetizzare e immagazzinare i triacilgliceroli e a produrre la leptina. (Nelsen et al., 2015) Tra le piante medicinali potenzialmente utili nella prevenzione primaria e secondaria della sindrome metabolica troviamo: il Makino, la Gymnema e la Momordica. Altre ricerche sono altresì necessarie per approfondire le conoscenze disponibili su meccanismi d’azione, biodisponibilità e interazioni molecolari dei principi attivi.
Makino (Gynostemma pentaphyllum L.)
Il Makino è una liana perenne, appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae, diffusa in Cina meridionale, Giappone, India chiamata anche Jiaogulan, possiede proprietà antiglicemiche, anche grazie al suo contenuto di flavonoidi e di saponine sembra stimolare la traslocazione dell’Nrf2 nucleare e incrementa l’attività della SOD (Jimenez-Osorio et al., 2015) Dalla pianta sono stati estratti numerosi flavonoidi e composti steroidici. In particolare sono state identificate circa 90 diverse saponine triterpeniche, dette Gypenosidi, dalle spiccate proprietà adattogene. (Jimenez-Osorio et al., 2015)
.Gymnema (Gymnema sylvestre Schult.)
È un arbusto rampicante che cresce spontaneo nei paesi tropicali dell’Asia e dell’Africa. La parte della pianta che viene comunemente impiegata è rappresentata dalle foglie. I suoi principi attivi sono: polifenoli, glicosidi triterpenici. È conosciuta nella medicina orientale con il nome di Gur-Mar “distruttore di zuccheri” per le sue proprietà ipoglicemizzanti. In particolare, l’acido Gimnemico (una saponina triterpenoide). È stato dimostrato che la pianta è in grado di ridurre il tasso di glicemia basale, post-prandiale, glicosuria e di proteine glicosilate responsabili dei danni vascolari, renali ed oculari che sopraggiungono in caso di diabete.. (Pothuraju R 2014)
Momordica (Momordica charantia L.) frutti
È una pianta erbacea rampicante coltivata in India, Malesia, Cina, Africa, America e Filippine. I suoi principali costituenti sono: glicosidi, pectine solubili, saponine, alcaloidi, zuccheri, resine, costituenti fenolici, oli fissi, acidi liberi e minerali. Diverse sperimentazioni suggeriscono che gli estratti dei frutti di Momordica, essenzialmente la componente in saponine, sono in grado di inibire l’azione della lipasi pancreatica e, conseguentemente, ridurre l’assorbimento intestinale di lipidi; sono anche in grado di normalizzare il quadro lipidico inducendo una riduzione del colesterolo totale, dei valori ematici di trigliceridi e LDL, nonché di incrementare la quantità delle lipoproteine HDL. (Alam MA 2015)
Dr. Giovanni Occhionero
Bibliografia
Alam MA, Uddin R2, Subhan N3, Rahman MM1, Jain P1, Reza HM1 J Lipids. 2015;2015:496169. doi: 10.1155/2015/496169. Epub 2015 Jan 12. Beneficial role of bitter melon supplementation in obesity and related complications in metabolic syndrome.
Elekofehinti O. O. (2015). Saponins: antidiabetic principles from medicinal plats. A review Pathophysiol. 22, 95-103.
Elekofehinti O. O., Omotuyi I. O., Kamdem J. P., Oluwamodupe C. E., G. V. Alves, Adanlawo I. G. (2014). Saponin as regulator of biofuel: implication for Ethnobotanical management of Diabetes. J. Physiol Biochem. 70: 555-567
Jiménez-Osorio Angélica S., Gonzàlez-Reyes S., Pedraza-Chaverri J. (2015).
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Michalik L., Auwerx J, Berger J.P., Chatterjee V.C., Glass C.K., Gonzalez F.J, Grimaldi P.A., Kadowaki T., Lazar M.A., et al. (2006). International Union of Pharmacology. LXL. Peroxisome Proliferator-Activated Receptors. Pharmacol. Rev. 58:726-741.
Nelsen D. L. Cox M.M. (2015). I principi di biochimica di Lehininger. Sesta
Edizione Zanichelli. 980-994, 690
O’Sullivan SE. Cannabinoids go nuclear: evidence for activation of peroxisome proliferator-activated receptors Br J Pharmacol. 2007 Nov;152(5):576-82. Epub 2007 Aug 20. Review.
Pothuraju R., Sharma RK, Chagalamarri J, Jangra S, Kumar Kavadi P.J Sci Food Agric. 2014 Mar 30;94(5):834-40. doi: 10.1002/jsfa.6458. Epub 2013 Nov 19.A systematic review of Gymnema sylvestre in obesity and diabetes management.