
La teoria sulla necessità di fornire una merenda scolastica differente ai nostri figli pare sia abbastanza chiara dal momento che se ne parla ormai da diverso tempo e diverse iniziative scolastiche sono volte a informare su questo. Il problema è la pratica. Quanto tempo trascorre dall’aver ascoltato l’informazione all’applicazione della stessa? Conosciamo molto bene le risposte travestite da alibi più o meno reali o estrosi, ma che di fatto alla base hanno una mancanza di applicazione, non certo per cattiveria ma perchè ogni cambiamento spaventa e richiede impegno prima che si trasformi in un’abitudine.

Ho piacevolmente accolto l’invito del dirigente Gerardo Magro della scuola Secondaria di I grado “De Bellis” per approfondire con i genitori l’importanza di una corretta alimentazione non soltanto in termini di salute, ma di attenzione, apprendimento e rendimento scolastico. Così il giorno 20 marzo del corrente anno c’è stato l’incontro NutriAmo, il BenEssere vien mangiando, terzo di una serie di appuntamenti pensati per i genitori, per realizzare un punto di incontro con la scuola e fornire informazioni importanti per il proprio nucleo famigliare.

Sono sempre felice di prendere parte a questi incontri perchè da mamma di una bimba di 10 anni so cosa vuol dire avere una figlia e desiderare il meglio per lei in ogni area della sua vita. Considerare l’educazione alimentare, gli incontri formativi con i genitori parte viva di una scuola, fonte primaria di istruzione, mi fa pensare che non abbiamo più alibi, siamo del tutto in grado di intervenire e prendere il mano il nostro benessere e quello dei nostri figli.

Articolo pubblicato su Vivi Castellana